Skip to content Skip to footer

Non abbiate paura!

Non abbiate paura!

XII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Vangelo: Mt 10,26-33

Mt 10,26-33In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «26Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 ___________________________

Due innamorati promettono di amarsi sempre, di esserci l’uno per l’altro, di sostenersi nei momenti difficili ma, soprattutto, di non avere mai paura perché l’amore è anche protezione nei momenti difficili. Questa bella abitudine l’abbiamo ereditata da Dio, perché Lui, nel dichiarare il suo amore, promette aiuto, conforto, sostegno, protezione nei momenti di paura. “Non abbiate paura”: inizia con queste parole Matteo nel Vangelo di oggi, perché “voi valete più di molti passeri” (10,26).

Confesso che per me questa è la più bella dichiarazione d’amore che Dio possa fare a me e a tutti gli uomini. Il Padre dichiara il suo amore a me che sono pieno di paure, insicurezza, che ogni giorno conto i miei insuccessi ed elenco le mie deficienze. Lui, invece, continua a ripetermi: “Non avere paura, perché anche i capelli del tuo capo sono contati”. “Non temere, perché tu vali più di molti passeri”. In queste parole ritrovo tutta la tenerezza, anzi di più, che un innamorato possa dire all’innamorata, che una mamma possa sussurrare al proprio figlio. E mi perdo dietro queste parole, perché mi sento amato, cercato, rivalutato: Dio ha fiducia in me! Dio si fida di me più di quanto mi fidi io di me stesso.

«Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze» (Mt 10,27.)

Il Padre, in Gesù, parla al mio cuore, mi sussurra parole cariche d’amore e tenerezza. Parla al mio cuore perché io faccia da cassa di risonanza, perché lo annunzi ovunque mi trovi: famiglia, lavoro, scuola, comunità sociale ed ecclesiale. A tutti devo raccontare che Dio ha fiducia degli uomini, che conosce tutto di noi, persino i capelli del nostro capo, che lui si prende cura dei suoi figli. A tutti devo gridare che Dio ci ama e ogni giorno ci racconta il suo amore.

A questo punto mi chiedo che cos’è l’amore di Dio? Lo chiedo al Vangelo e comprendo che l’amore di Dio è giustizia, verità, solidarietà, misericordia.  Comprendo anche che l’unica risposta possibile che io possa dare al Suo amore è lasciar vivere dentro di me tutto quest’amore, lasciarlo trasparire nella mia quotidianità, testimoniarlo con la mia vita. Ecco perché ciò che lui mi dice nelle “tenebre” io devo annunziarlo nella “luce”, ciò che ascolto “all’orecchio” devo annunciarlo dalle “terrazze”.

Vivere la giustizia, la verità, la solidarietà e la misericordia sono l’unico modo possibile per raccontare al mondo l’amore di Dio.

«Abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo» (Mt 10,28).

Troppo spesso dimentico che sono stato impastato di corpo e di anima. Troppo spesso dimentico la delicatezza e la sensibilità dell’anima: soffice come una piuma, essa può vivere e morire, infiammare il mondo intero, ma può anche spegnersi come una fiammella tenue. Può sembrare strano, eppure l’uomo ha il potere di far morire la propria anima se non la riempie di tutta la bellezza che Dio ha seminato nel mondo. E Gesù oggi lo ricorda a noi.

L’anima muore quando vivo la mia esistenza senza slancio e passione verso gli altri, quando faccio della mia vita una bandiera d’indifferenza, d’ipocrisia, di falsità, quando gli altri per me non contano niente e tutti posso calpestare perché contano poco o niente.

 

«Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro» (Mt 10,29.)

Paura, abbandono, solitudine, sono emozioni che spesso proviamo nel cammino di fede. “Non sento più Dio nella mia vita”, ripetiamo spesso. E allora ci arrendiamo, “buttiamo la spugna”, facciamo altre cose. Eppure Gesù continua a ripetere: “Nemmeno un passero cadrà a terra senza che il Padre lo sappia”. Dio non è lontano o all’oscuro di ciò che succede nel mondo, lui si lascia sempre coinvolgere in tutto quello che succede; nessun uomo o esperienza che le creature vivono è fuori dall’interesse di Dio, perché il suo amore coinvolge tutti e tutto: questo dovremmo sempre ricordarcelo quando agiamo o viviamo nel suo nome.

Don Gino Giuffrè