– IV domenica di Quaresima – Anno B – Gv 3,14-21
Una domanda semplice per tutti, credenti e no: Che cosa ha fatto Dio per l’uomo? E’ Giovanni che ci aiuta a capirlo. Nel brano di questa quarta domenica di Quaresima ci dice: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chi crede in lui non vada perduto“.
Dio ha donato il Figlio suo, Verbo incarnato, uomo tra noi, riconosciuto e accolto da molti, testimoniato dagli apostoli che a Pasqua l’hanno visto risorto, creduto e testimoniato come il Redentore degli uomini, speranza per tutti e àncora di salvezza per quanti hanno smarrito la strada.
Dio, quindi, non ha dato molto, ma tutto; non ci ha consegnato qualcosa di sé, ma se stesso nel Figlio. Ci emozionano le parole di Giovanni, vibrano nel nostro cuore come corde di violino che, appena sfiorate correttamente, sprigionano melodie celestiali. Giovanni ci mostra la relazione che intercorre tra Dio e l’uomo. In Cristo, Dio squarcia i cieli ed entra nel mondo, annulla la distanza tra il divino e l’umano, tra il totalmente altro e la realtà visibile, tra l’infinito e il finito.
“Dio ha amato”, dice Giovanni. L’ha fatto da sempre e continua ancora ad amare donandoci il Figlio, il quale rende visibile a tutti il volto e l’amore del Padre.
Noi, poca cosa dinanzi a Dio, coinvolti nell’amore dinamico vissuto tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, siamo chiamati a costruire un rapporto unico ed eterno con la Fonte dell’amore.
Dio mi ama allo stesso modo del Figlio ed è quest’amore che mi rende eterno e partecipe della stessa gloria del Figlio e lo fa “per sempre”: condizione alla quale siamo chiamati e che fa tanto paura agli uomini di oggi. Sì, fa proprio paura pronunziare queste parole: “Per sempre!”. Fa paura svolgere sempre lo stesso lavoro, vivere tutta la vita con una sola persona o rispondere per sempre alla propria chiamata vocazionale. Il Signore però continua a ripetere: “Con la tua vita, le tue scelte, la tua condizione, mostra a tutti che il mio amore per te e per il mondo è per sempre, perché Io Sono un Dio fedele e non mi tiro mai indietro”.
Continua il brano di oggi e ci dice che Dio non giudica o condanna l’uomo ma, per mezzo del Figlio mandato nel mondo, lo chiama a una vita che profumi di bellezza e che sia vissuta in pienezza, affinché creda nel Figlio e raggiunga la salvezza.
L’amore di Dio, però, non arriva solo all’uomo, ma coinvolge tutto il creato, perché tutto appartiene al Creatore. E se Egli mi ha coinvolto nel suo amore totale, anch’io devo amare il mondo, in tutti i suoi ambiti e sfaccettature, perché la vera tragedia di questa nostra generazione è l’incapacità di amare le persone e il mondo che abitiamo.