Festa della SS. Trinità
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
____________________________________
Con la festa di oggi la Chiesa intende rendere gloria alla santa Trinità e lo fa attraverso le parole dell’apocalisse : «Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, a Dio che è, che era e che viene».
L’intera liturgia di oggi esprime il desiderio di dare gloria al Padre, presentato come colui che ha creato e ordinato il mondo; l’ammirazione che nel grande disegno della creazione rivela e riflette l’ esperta sapienza di Dio.
Al Figlio, «colui che è il redentore del mondo», cioè colui che ha riconciliato Dio Padre con gli uomini attraverso la sua morte e che, grazie alla risurrezione, ci ha riportati allo stato di armonia, dal momento che, grazie a Lui, siamo stati reintrodotti nella comunione trinitaria.
Allo Spirito santo, nella sua missione di «santificatore», che riempie la nostra vita del desiderio di Dio, ma nello stesso tempo lo tramuta in amore verso Dio, visto che è proprio lo Lui, lo Spirito, che riversa l’amore di Dio nei nostri cuori.
Se la domenica di Pentecoste ci riportava alle origini della Chiesa, oggi come comunità dei credenti siamo chiamati a contemplare il mistero della Trinità, sapendo però che questo mistero è un enigma di amore e di comunione, che illumina l’intelligenza, scalda i cuore, e dona concordia , fino a poter giungere un giorno nella beatitudine del cuore di Dio, là dove finalmente troveremo la vera pace.
Don Francesco Machì