Il tre dicembre è in tutto il mondo la Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, istituita dall’Onu nell’ambito della convenzione internazionale per i diritti delle persone con disabilità.
Le persone affette da disabilità gravi, in Italia (secondo i dati Istat), sono oggi 2.600.000, il 4,8% della popolazione. Significa che nel nostro Paese il 15% delle famiglie devono convivere con questa problematica. Nonostante il quadro normativo esistente sia buono: basti ricordare le leggi 118 e 517 sull’integrazione scolastica, la legge 18/1980 sull’indennità di accompagnamento, la legge quadro 104 e la legge 68 sull’inserimento lavorativo; occorre pensare a tutte quelle persone, attualmente seguite e curate dai familiari, che un domani resteranno sole.
E’ infatti noto che la preoccupazione principale dei genitori di persone disabili è: “Cosa accadrà a mio figlio quando non ci saremo più?” E’ il tema fondamentale del “Dopo di noi”. Per questo motivo, da alcuni mesi si discute del progetto di legge “Disposizioni in materia di assistenza in favore di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”. L’idea della proposta è molto semplice: fare in modo che un mix di risorse pubbliche, familiari e della solidarietà si occupino del problema, creando progetti di famiglie-comunità e case-famiglia in grado di accogliere le persone con disabilità. La legge prevede la creazione di un Fondo nazionale per l’assistenza alle persone in gravi condizione che siano prive del sostegno familiare.
Per chiedere l’accelerazione dell’iter legislativo e l’approvazione della legge entro il prossimo 3 dicembre, giornata mondiale della disabilità, è attiva una petizione online: “Urgentemente una legge sul #Dopodinoi”. Essa ha già superato quota 75mila firme e ricevuto il sostegno anche della Presidente della Camera Laura Boldrini. Su Change.org vi è la raccolta firme promossa dalla stessa onorevole Ileana Argentin per garantire assistenza alle persone con disabilità dopo la scomparsa dei genitori con la costruzione di case famiglia in cui introdurre gradualmente la persona disabile nel corso della vita. Insegnamenti sulla gestione autonoma di alcuni aspetti della vita quotidiana costituiscono un altro punto importante. Previste anche agevolazioni fiscali e forme di detrazione per i privati che stanzieranno fondi per il medesimo obiettivo.
La deputata del PD Argentin, che per il suo partito è responsabile dei diritti dei disabili ed è affetta in prima persona da una grave malattia, smorza alcune polemiche nate all’indomani della presentazione del progetto di legge. Il comitato promotore dei diritti dei caregiver aveva infatti visto nel Dopo di noi un tentativo di favorire “strutture terze” e soggetti del terzo settore selezionati dal ministero del lavoro con la creazione di un nuovo fondo con 300 milioni di dotazione . Secondo lo stesso Comitato infatti, un disabile istituzionalizzato, ovvero affidato ad una struttura specializzata, costa alle casse pubbliche fra i quattrocento e i mille euro al giorno. Tenuto conto di questo ci si chiede perché la politica non valuta un più efficiente e meno costoso supporto domiciliare o si preferisce un modello istituzionalizzato solo per far spazio a grossi interessi politici e economici. Il dibattito è in corso.
Più informazioni su: Diritti dei Disabili, Disabili
http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0021150.pdf