I fenomeni migratori
«Questa realtà non è cambiata con il tempo, anzi, l’impegno si è rafforzato in considerazione delle condizioni disumane in cui versano milioni di fratelli e sorelle migranti e rifugiati in diverse parti del mondo. Così come accadde al tempo del popolo di Israele schiavo in Egitto, il Signore ascolta il loro grido e conosce le loro sofferenze (cfr Es 3,7). La liberazione dei miseri, degli oppressi e dei perseguitati è parte integrante, oggi come ieri, della missione che Dio ha affidato alla Chiesa…
Il Signore mandò Mosè in mezzo al suo popolo oppresso per asciugare le lacrime e ridare speranza (cfr Es 3,16-17)… «Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!» (Es 3,10). Così il Signore inviò Mosè dal Faraone per convincerlo a liberare il suo popolo. Per liberare gli oppressi, gli scartati e gli schiavi di oggi, è essenziale promuovere un dialogo aperto, sincero con i governanti, un dialogo che fa tesoro dell’esperienza vissuta, delle sofferenze e delle aspirazioni del popolo, per richiamare ciascuno alle proprie responsabilità. I processi avviati dalla comunità internazionale verso un patto globale sui rifugiati e un altro per una migrazione sicura, ordinata e regolare rappresentano uno spazio privilegiato per realizzare tale dialogo…
Insieme dobbiamo incoraggiare gli Stati a concordare risposte più adeguate ed efficaci alle sfide poste dai fenomeni migratori; e possiamo farlo sulla base dei principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa. Dobbiamo altresì impegnarci per assicurare che alle parole seguano impegni concreti nel segno di una responsabilità globale e condivisa…»
Dal discorso del Santo Padre Francesco ai membri dell’international Catholic Migration Commission
Giovedì, 8 marzo 2018
Il testo integrale del discorso