Celebrare il Natale in tempi come quelli che stiamo attraversando richiama il nostro coinvolgimento di persone sensibili all’impegno di educare, in un modo specialissimo e inderogabile.
Mai come oggi, infatti, quando la violenza e la prepotenza degli uomini sembrano prendere il sopravvento sulla bontà e sulla pazienza di Dio, suona tanto sconvolgente sentirci ripetere – con le parole di Isaia (9,6)- “Oggi un bimbo è nato per noi, ci è stato dato un figlio!”; che vuol dire che è Natale perché Dio ha fiducia in noi, che conta sul nostro senso di responsabilità di uomini e di credenti, che ha bisogno che noi ci curiamo di lui, come un padre e una madre si prendono cura del proprio figlio.
Natale è allora conversione del cuore che Dio riconduce alla cura del figlio (cfr. Sir 48,11 “tu sei stato designato… per ricondurre il cuore del padre verso il figlio”); è un appello forte e accorato che Dio rivolge a ciascun uomo, perché riacquisti la sua capacità di relazionarsi con sé, con la natura, con il prossimo e perfino con Lui, in termini di prendersi cura, di chiamare per nome, di incoraggiare, di coltivare, di perdonare “sempre sempre, tutto tutto”, di non perdere mai la speranza e coraggiosamente, giorno dopo giorno, “farsi casa del creato, delle creature e del loro Creatore”.
Per dirla con le parole di Etty Hillesum – della quale quest’anno ricorre il centenario della nascita – “sì, mio Dio, sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali ma…tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi”.
Auguro a tutti voi, carissimi, che so sensibili e impegnati, nei più diversi contesti in cui siete chiamati a vivere, con l’amorevole dedizione dell’ adulto consapevole e responsabile, di sentire la grande festa del Natale come la vostra festa, e chiedo a Dio, fonte di ogni paternità, di confermarvi nella fiduciosa certezza che la strada intrapresa nell’ascolto, nel dialogo, nello sperare contro ogni speranza, nel perdono, nell’accudimento quotidiano di quanto ci è affidato, è l’unica strada per Betlemme.
Buon Natale!
Elisabetta Brugè