(Mimmo Sinagra) – “Allah akbar!” è stato il grido dei militanti dell’IS durante la carneficina di Parigi, “Dio è il più grande!”. Un grido satanico, più che religioso: una bestemmia.
Il percorso “religioso” dell’umanità, che pure ha visto periodi di fanatismo attraversare tutte le fedi (compresa la cattolica), è sfociato infine nella consapevolezza che Dio è pietoso e misericordioso, “lento all’ira e ricco di grazia”. Queste le prerogative del Dio delle grandi religioni monoteiste: l’ebraica, l’islamica, la cristiana. In quest’ultima ce le rivela addirittura pienamente il Figlio, e i cristiani devono essere senza scuse in prima linea nel proclamarle. Il Giubileo di Papa Francesco ha questa esclusiva finalità. Ed anche la religione ebraica e musulmana presentano un Dio con le stesse caratteristiche fondamentali. Non vi può essere un Dio che permette, anzi pretende, la morte dell’uomo. Lo hanno reso tale, purtroppo, nel passato, anche gli ebrei e i cristiani della “conquista”, come gli islamici delle “guerre sante”. E ancora serpeggia in molti di loro questa tentazione; come altri hanno commesso efferati delitti contro l’umanità, questa volta senza Dio come “paravento”, ma mascherandosi dietro visioni ideologiche distorte: il comunismo di Stalin, il nazifascismo.
In verità, Allah, Javhè, il Padre di Cristo e dei cristiani sono lo stesso Dio, che i credenti nelle varie religioni adorano diversamente, ma che si rivela come anelito e compimento di tutto il bene, la bellezza e la giustizia dell’uomo. Un Dio che nelle scelte morali va d’accordo anche con coloro che, pur non credenti, aborriscono, accomunati dall’etica naturale ai loro fratelli credenti, il sangue e la violenza.
È per questo che, oltre all’abominio del terrore e dell’omicidio, i militanti dell’IS perdono nei loro atti ogni connotato divino, oltre che umano, appropriandosi nel contempo di un Dio che vuole altro, e derubandone l’identità e la sostanza: diventano “ladri di Dio”. Penso che non si possa pensare ad un crimine più atroce. Primo obiettivo degli uomini di buona volontà di tutte le fedi dev’essere quello di riprendercelo e di donarlo a tutti “così come Egli è”.