II Giornata internazionale della Fratellanza umana
“Viviamo tutti sotto lo stesso cielo”
VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
“Viviamo tutti sotto lo stesso cielo” è il tema del videomessaggio che Papa Francesco ha inviato in occasione della Seconda Giornata internazionale della Fratellanza Umana ai partecipanti dell’evento commemorativo della firma del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune che si svolge a Dubai. L’evento, che si inserisce nel contesto dell’Expo Dubai 2020, è stato organizzato dal Ministero per la Tolleranza e la Coesistenza degli Emirati Arabi Uniti e dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana, con il sostegno della Santa Sede e dell’Università di Al-Azhar.
Il discorso del S. Padre:
«Cari fratelli e sorelle!
Permettetemi anzitutto di salutare con affetto e stima il Grande Imam Ahmed Al-Tayyeb con il quale, esattamente tre anni fa ad Abu Dhabi, ho firmato il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. In questi anni abbiamo camminato come fratelli nella consapevolezza che, rispettando le nostre rispettive culture e tradizioni, siamo chiamati a costruire la fratellanza quale barriera contro l’odio, la violenza e l’ingiustizia.
Ringrazio tutti coloro che ci hanno accompagnato su questa strada: Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Zayed per il suo costante impegno in tale direzione, l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana per le varie iniziative promosse in diverse parti del mondo, e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite perché, con la risoluzione del 21 dicembre 2020, ha permesso di celebrare oggi la Seconda Giornata Internazionale della Fratellanza Umana. E la gratitudine si estende a tutte le istituzioni civili e religiose che sostengono questa nobile causa.
La fratellanza è uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbe essere alla base delle relazioni tra i popoli, così che quanti soffrono o sono svantaggiati non si sentano esclusi e dimenticati, ma accolti, sostenuti come parte dell’unica famiglia umana. Siamo fratelli!
Tutti, nel nostro condividere sentimenti di fratellanza gli uni per gli altri, dobbiamo farci promotori di una cultura di pace, che incoraggi sviluppo sostenibile, tolleranza, inclusione, comprensione reciproca e solidarietà.
Tutti viviamo sotto lo stesso cielo, indipendentemente da dove e da come viviamo, dal colore della pelle, dalla religione, dal ceto sociale, dal sesso, dall’età, dalle condizioni di salute e da quelle economiche. Siamo tutti diversi eppure tutti uguali, e questo periodo di pandemia ce lo ha dimostrato. Ripeto ancora una volta: da soli non ci si salva!
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, e nel nome di Dio, noi che siamo sue creature, dobbiamo riconoscerci fratelli e sorelle. Come credenti, appartenenti a diverse tradizioni religiose, abbiamo un ruolo da svolgere. Qual è questo ruolo? Aiutare i nostri fratelli e sorelle a elevare lo sguardo e la preghiera al Cielo. Alziamo gli occhi al Cielo, perché chi adora Dio con cuore sincero ama anche il prossimo. La fratellanza ci induce ad aprirci al Padre di tutti e a vedere nell’altro un fratello, una sorella, a condividere la vita, a sostenerci a vicenda, ad amare e conoscere gli altri.
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo. Oggi è il tempo opportuno per camminare insieme. Non lasciare per domani o per un futuro che non sappiamo se ci sarà; oggi è il tempo opportuno per camminare insieme: credenti e tutte le persone di buona volontà, insieme. È un giorno propizio per darsi la mano, per celebrare la nostra unità nella diversità – unità non uniformità, unità nella diversità -, per dire alle comunità e alle società in cui viviamo che è giunto il tempo della fratellanza. Tutti insieme, perché è fondamentale essere solidali l’uno con l’altro. E per questo oggi, lo ripeto, non è tempo di indifferenza: o siamo fratelli o crolla tutto. E questa non è un’espressione meramente letteraria di tragedia, no, è la verità! O siamo fratelli o crolla tutto, lo vediamo nelle piccole guerre, in questa terza guerra mondiale a pezzetti, come si distruggono i popoli, come i bambini non hanno da mangiare, come cala l’educazione… È una distruzione. O siamo fratelli o crolla tutto.
Non è il tempo della dimenticanza. Ogni giorno dobbiamo ricordarci quello che Dio disse ad Abramo: che alzando lo sguardo alle stelle del cielo avrebbe visto la promessa della sua discendenza, cioè noi (cfr Incontro Interreligioso a Ur, 6 marzo 2021). Una promessa che dunque si è realizzata anche nelle nostre vite: quella di una fraternità larga e luminosa come sono le stelle del cielo!
Care sorelle e cari fratelli, Caro fratello Grande Imam!
Il percorso della fratellanza è lungo, è un percorso difficile, ma è l’àncora di salvezza per l’umanità. Ai tanti segnali di minaccia, ai tempi bui, alla logica del conflitto contrapponiamo il segno della fratellanza che, accogliendo l’altro e rispettandone l’identità, lo sollecita a un cammino comune. Non uguali, no, fratelli, ognuno con la propria personalità, con la propria singolarità.
Grazie a tutti coloro che operano nella convinzione che si possa vivere in armonia e in pace, consapevoli della necessità di un mondo più fraterno perché siamo tutti creature di Dio: fratelli e sorelle.
Grazie a coloro che si uniranno al nostro cammino di fratellanza. Incoraggio tutti a impegnarsi per la causa della pace e per rispondere ai problemi e ai bisogni concreti degli ultimi, dei poveri, di chi è indifeso. La proposta è quella di camminare fianco a fianco, “fratelli tutti”, per essere concretamente artigiani di pace e di giustizia, nell’armonia delle differenze e nel rispetto dell’identità di ciascuno. Sorelle e fratelli, avanti insieme su questa strada della fratellanza! Grazie».