GIORNATA MONDIALE DELLE CITTÀ
Ritengo però che quella di oggi meriti una particolare attenzione, perché riguarda la nostra vita di tutti i giorni e il nostro futuro, anche alla luce dei problemi che stanno emergendo nella gestione della diffusione drammatica del Covid-19.
Il 31 Ottobre è la data dedicata dall’ONU alle città, per promuovere lo sviluppo sostenibile del complesso contesto urbano.
Analizziamo qualche dato per comprendere il valore di una riflessione da compiere insieme sulla realtà delle città e su quali nuovi scenari occorre impegnarsi seriamente:
1) Le città ospitano attualmente il 54 per cento della popolazione globale. Già questo dato è allarmante, perché il sovraffollamento determina povertà, degrado e violenze. Pensate che, secondo le stime ufficiali, questa percentuale potrà crescere entro il 2050 addirittura oltre il 66 per cento: si tratterebbe di 2,5 miliardi di persone che probabilmente vivrebbero soprattutto nelle città dell’Africa e dell’Asia. È facile immaginare che così si rischia il disastro, che finirebbe per coinvolgere anche le città dell’Occidente.
2) Secondo gli studiosi, le città producono il 60 per cento delle emissioni inquinanti e sono le principali cause del cambiamento climatico. L’OMS ha dichiarato che il 93 per cento dei bambini che vivono nelle città respira aria tossica ogni giorno. È un problema molto grave.
Questi dati dovrebbero essere di per sé sufficienti per farci svegliare e cambiare radicalmente passo.
Le nuove linee direttrici sono la sostenibilità sociale e quella ambientale. Alcune idee sono già note alla politica e all’opinione pubblica.
A) Le città vanno decongestionate. Bisogna smettere di trascurare le aree interne e rurali, colpite pesantemente dai tagli degli Ospedali, delle Scuole, dei Tribunali e dei servizi pubblici di ogni tipo. Riportare l’uguaglianza sociale nelle aree interne e rurali, garantendo un tenore di vita dignitoso anche nei piccoli centri, è decisivo per evitare che la popolazione si concentri solo nelle città.
B) Le città devono essere riqualificate e rigenerate socialmente e ambientalmente. Lotta alla povertà, massima sicurezza, rifiuti zero, mobilità elettrica, vivibilità nei quartieri periferici, scuole innovative, servizi alla portata di tutti: solo così le città possono ambire ad essere spazi vitali di convivenza ed integrazione.
C) Le città hanno bisogno più che mai di progetti innovativi e investimenti adeguati, per trasformarle e farle diventare sostenibili e intelligenti, in grado di garantire servizi accessibili a tutti, abbattendo l’inquinamento, migliorando i trasporti pubblici e aumentando gli spazi verdi.
Per realizzare l’obiettivo di costruire le città del futuro, dobbiamo selezionare e forgiare classi dirigenti preparate a vincere sfide complesse a livello locale e globale.
Bisogna inoltre smettere di sprecare risorse nell’acquisto di armi, inseguendo lobbies e speculazioni di ogni tipo, ed evitare di alimentare odio e conflitti del tutto sterili».
Giuseppe Lumia