Giuseppe Lumia: «Oggi è la Giornata Internazionale del Volontariato. Sarà l’ennesima giornata celebrativa? Speriamo di no! Sarà feconda? Non è scontato, ma speriamo ovviamente di sì.
Il Volontariato, almeno quello moderno e ben organizzato, non ha bisogno di applausi e pacche sulle spalle.
Ha bisogno piuttosto di un’attenzione rispettosa della sua autonomia e libertà, di un rapporto trasparente e coprogettuale con le istituzioni e soprattutto di una grande svolta educativa e sociale.
Ieri a Padova, che è stata Capitale Europea del Volontariato, ho partecipato ad un significativo incontro promosso dall’Associazione Luciano Tavazza e dalla nuova Rete del Volontariato Europeo (Re.V.E., che richiama il francese “rêve”, cioè sogno).
A Padova, è stata presentata la proposta di modifica del Codice del Terzo Settore.
Una proposta che riassume il disagio che vive oggi il Volontariato dei piccoli ma vitalissimi gruppi, che agiscono nelle comunità locali, e delle Reti territoriali e nazionali, che hanno ancora voglia di cambiare il cammino dell’umanità attraverso l’esempio concreto di promozione di nuove relazioni e di condivisione con chi vive la condizione di disagio, emarginazione e solitudine.
Una proposta che ha questi obiettivi:
1) superare l’eccesso oggi asfissiante dei vincoli burocratici e fiscali presenti nel Codice sul Terzo Settore e in particolare sul Volontariato organizzato.
2) chiarire bene che il Volontariato è necessariamente gratuito e ha esclusivi fini di altruità, di prossimità, di educazione e di solidarietà in tutti i campi dell’agire sociale e culturale.
3) precisare che il Volontariato deve avere rapporti con le istituzioni di “alta integrazione” e non di vassallaggio o prostrazione al potente di turno.
Il Volontariato moderno non è assistenziale, non è chiamato a “tappare i buchi” prodotti dalla società, dall’economia e dalla politica. È piuttosto un’esperienza concreta che, se fatta con coscienza e preparazione, cambia la vita dei volontari e sostiene quei profondi cambiamenti che sono necessari più che mai dentro le nostre coscienze, nelle relazioni e nelle situazioni più drammatiche dell’esistenza umana, che deve confrontarsi con disuguaglianze di ogni tipo, con le guerre devastanti, con l’espansione delle dipendenze da sostanze e comportamentali, con l’ aggravamento delle discriminazioni di genere, che scatenano poi violenze indicibili, con il propagarsi delle mafie, sempre più collusive e potenti, con lo stesso ancóra sottovalutato cambiamento climatico, tanto per citare le principali crisi in atto.
Il Volontariato, in sostanza, è “essere-fare”, che impegna a mettersi in gioco nella condivisione con chi soffre, e nello stesso tempo è “essere-cambiamento” nei luoghi più trascurati e sempre più nel contesto europeo, con l’obiettivo di promuovere gli Stati Uniti d’Europa, e nel contesto internazionale, per sollecitare la fase costituente degli Stati Uniti del Mondo.
Ecco perché oggi è importante vivere questa Giornata come un momento di verifica e rigenerazione, per dare soprattutto ai giovani la possibilità di accostarsi al Volontariato non solo nei momenti più emergenziali ma durante lo scorrere della propria vita, perché fa bene a se stessi e all’umanità tutta».