Giornata mondiale del rifugiato
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato 2020, istituita dall’Onu nel 2000 insieme alla Giornata dei migranti (il 18 dicembre).
I dati pubblicati nel rapporto annuale dell’UNHCR “Global Trends” denotano una situazione catastrofica: “gli esodi forzati oggi riguardano più dell’1 per cento della popolazione mondiale – 1 persona su 97 – mentre continua a diminuire inesorabilmente il numero di coloro che riescono a fare ritorno a casa. Alla fine del 2019, risultava essere in fuga la cifra senza precedenti di 79,5 milioni di persone.”
Insicurezza alimentare, malnutrizione grave, cambiamenti climatici, catastrofi naturali, guerre sono le ragioni per cui si fugge dal proprio paese. Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan e Myanmar sono oggi i paesi da cui sono originati i principali flussi migratori dei rifugiati.
Un quadro drammatico del quale non vi è adeguata percezione pubblica e sociale. Inoltre, la “pandemia aggrava ancor di più la loro critica condizione”, afferma il Presidente della Repubblica Mattarella, secondo il quale “la nostra azione deve rafforzarsi”.
Il tema scelto da Papa Francesco per la 106a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che la Chiesa celebra ogni anno l’ultima domenica di settembre (nel 2020, sarà celebrata il 27 settembre) è “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire”.