Edith Stein
Teresa benedetta della Croce
“Illustre figlia di Israele e allo stesso tempo figlia del Carmelo”
(Giovanni Paolo II, 1° maggio 1987
Ripercorrere, seppur per cenni, la vicenda esistenziale di Edith Stein, significa evidenziare soprattutto tre elementi fondamentali:
– gli aspetti drammatici che hanno caratterizzato il Ventesimo secolo: le due Guerra Mondiali, l’occupazione tedesca dell’Europa, gli orrori dei campi di concentramento, lo sterminio degli ebrei. Avvenimenti che Edith non soltanto subì, ma lesse e visse in una prospettiva di senso e di impegno per l’affermazione – sempre e comunque – dei valori di libertà e dignità propri di ogni essere umano.
– L’attività culturale tanto vasta, quanto profonda, a cui dedicò l’intera vita e che rappresentò la strada attraverso cui realizzare e valorizzare la propria condizione di donna e vivere in pienezza l’esistenza.
– La ricerca religiosa portata avanti con estremo coraggio, lucidità ed onestà intellettuale: dal dubbio, dall’ indifferenza della adolescenza, all’inquietudine e agli interrogativi della giovinezza, fino alla scelta radicale della fede cristiana.
Appartenente ad una famiglia di ebrei praticanti, E. Stein nacque a Breslavia – allora in Germania, oggi in Polonia – il 12 ottobre 1891…. Morì, trucidata ad Auschwitz dai nazisti – il 9 agosto 1942.
L’11 ottobre 1998 Edith Stein è stata elevata agli onori degli altari, in quanto martire della fede, con il nome carmelitano di santa Teresa Benedetta della Croce. Il 1 ottobre 1999 Giovanni Paolo II l’ha nominata, insieme con santa Caterina da Siena e santa Brigida di Svezia, co-patrona d’Europa.
Vincenzo Lumia (Tratto da Proposta Educativa, N°2 del 2005)