Nella prima settimana di giugno il Mieac celebrerà la Giornata dell’Educazione.
E’ viva in noi l’eco della Marcia di Barbiana dello scorso 17 maggio, occasione annuale, non celebrativa, di richiamare con forza l’attenzione sulla necessità, nel nostro Paese, di investire seriamente e sistematicamente in favore di una scuola di tutti e di ciascuno, scuola della Costituzione, che offra concretamente a tutti uguali opportunità. E’ la scuola nella quale il Mieac crede e per la quale si spende.
La Giornata dell’Educazione cade quest’anno in un momento particolarmente intenso della vita sociale e politica del nostro Paese: il Parlamento discute e va approvando un Disegno di Legge sulla scuola che ha sollevato molte critiche, provocando lo sciopero più partecipato della storia della scuola italiana. Un DDL che suscita molte perplessità da diversi fronti: studenti, genitori, docenti con le loro associazioni hanno rappresentato un fronte contrario piuttosto compatto, intervenendo con critiche dettagliate e radicali proposte di cambiamento.
Il Mieac, ha attivamente contribuito al documento “La scuola ci sta a cuore” prodotto in ottobre da una commissione mista con i Settori e gli altri movimenti con cui l’Azione Cattolica ha partecipato alla campagna di ascolto sul Rapporto “La Buona scuola”; ha poi elaborato e firmato in aprile un appello al Parlamento (“La scuola che cambia il Paese”) con altri 31 soggetti, partecipando attivamente al confronto con i Parlamentari che si sono resi disponibili al dialogo con le associazioni. La Settima Commissione della Camera, a detta dei suoi stessi componenti, ha fruito di questo documento nell’elaborazione degli emendamenti che hanno finito per modificare – in alcuni punti notevolmente, in altri limitatamente – il testo proposto dal Governo.
La Giornata dell’Educazione potrà essere un’occasione per continuare a contribuire ad una riflessione pacata e competente a livello nazionale e nei diversi territori sul DDL, così come sta venendo fuori dal lavoro parlamentare, ma anche sulle caratteristiche e sulle risorse che dovrebbe, invece, avere una scuola avamposto di democrazia, luogo di collegialità e polo di ricerca e formazione sul campo, aperta alla valutazione del proprio lavoro e al continuo miglioramento, e perciò capace di aiutare ogni bambino e ragazzo a crescere come persona e cittadino.
A livello nazionale, oltre ai documenti citati, il Movimento ha contribuito con un numero ad hoc di Proposta Educativa (2/2014) e parteciperà al Seminario dell’Istituto Bachelet “Che scuola vogliamo?” del prossimo 19 giugno con un intervento della Presidente Nazionale.
A livello locale la proposta è quella di organizzare momenti di riflessione, dialogo, confronto con tutti i soggetti interessati (la scuola non è “roba da addetti ai lavori”) per contribuire ad una lettura critica, ad una maggiore consapevolezza sulle questioni in gioco, con lo stile riflessivo e costruttivo tipico del Mieac. A questo scopo i due documenti citati e il numero di PE saranno da supporto per la riflessione e il dibattito. L’idea, dal punto di vista organizzativo, potrebbe essere molto semplice: una lettura previa del materiale da parte del gruppo e, in seconda battuta, un incontro aperto, coinvolgendo tutte le persone interessate, in cui avviare la riflessione a partire dall’Appello ai Parlamentari. Avremmo creato tante opportunità sul territorio in cui insegnanti, genitori, studenti, associazioni, amministratori locali potranno serenamente confrontarsi su un tema cruciale per il futuro del Paese, creando consapevolezza e criticità in un clima costruttivo e propositivo.