“Giovani & Solidali”…. 10 anni di cammino.
L’esperienza di “Giovani & Solidali” nasce nel 2005 sul X Municipio (ex XIII) di Roma, sotto la spinta di un’esperienza analoga realizzata in Sud-America. Sull’onda dell’entusiasmo venne creata l’attuale A.P.S. Ideas Europa e, mettendo in rete 5 scuole medie, si dette vita alla sperimentazione del progetto.
Ad oggi oltre 2.480 ragazzi (tra i 9 e i 15 anni) ne hanno fatto l’ esperienza, circa 45 professori l’hanno realizzato e quasi tutte le Associazione del territorio, più alcune nazionali, più varie organizzazioni istituzionali che prestano servizio sul territorio, si sono avvicinate ai ragazzi per farsi conoscere e, in vari casi, per lavorare insieme a loro.
Ma cosa è “Giovani & Solidali”? E’ un percorso pedagogico che, con l’aiuto di un metodo, di tecniche, del supporto di un testo… e soprattutto col coinvolgimento di tutta la comunità, accompagna i ragazzi ad “imparare-facendo”, i valori di cui tanto si parla negli ultimi anni, ma che sembra siano stati dimenticati nella vita di ogni giorno. “Giovani Solidali” promuove la riscoperta di quei valori come il rispetto dell’altro, la condivisione, l’ uguaglianza, la giustizia, la libertà, la responsabilità e la partecipazione tra i tanti.
Accompagna i ragazzi alla scoperta di un modo nuovo di vivere in classe, partendo dalle cose più semplici come la conoscenza di sé e degli altri, che porta al passo seguente: la costruzione di relazioni affettive di cui i ragazzi hanno tanto bisogno. Grazie ad alcune tecniche, i medesimi scoprono il vero significato della comunicazione e le difficoltà che si incontrano nel suo uso, realizzano esperienze di lavoro di gruppo, là dove il gruppo serve a mettere in comune le diversità come ricchezze e a supportare chi è in difficoltà senza fare le cose al suo posto. Scoprono la bellezza della partecipazione e dello sforzo per realizzare un’idea, condividono la gioia che scaturisce dal lavoro realizzato e dal suo frutto, che viene restituito alla Comunità. Quanta allegria e orgoglio quando a fine anno, offrono il frutto del loro lavoro all’organizzazione che hanno scelto di aiutare !!!!
Si, perché nel percorso del progetto, (dopo la formazione docente e l’indagine sulle difficoltà di ogni gruppo classe), è previsto di far conoscere alcune associazioni od organizzazioni di servizio alla comunità del territorio, alle classi. Queste dovranno sceglierne una coralmente (si arriva a ciò con un processo di discussione partecipata), e per la stessa dovranno ideare un progetto solidale di aiuto o supporto, secondo le caratteristiche o le necessità della medesima (imparano a programmare).
Quindi viene il momento del lavoro concreto e durante questa tappa, si lavora in gruppo, si lavora nelle case, si cambiano i gruppi, si coinvolgono figure di supporto (altri insegnanti o genitori con saperi o capacità che si possono trasmettere, utili ai fini del progetto perseguito …).
E poi… si scende nelle strade, o si smuove tutta la scuola, o le parrocchie o altre strutture… insomma, secondo cosa hanno stabilito di fare si dividono in gruppi ed invadono il territorio… (volantinaggi, interviste, conferenze, spettacoli teatrali, o di danza, o di musica, giochi per bimbi delle elementari, sensibilizzazione nei centri medici, partite di pallone, interventi nelle chiese dal pulpito) insomma in tanti anni tra raccolte, feste, banchetti, filmati, collette alimentari e quant’altro… i ragazzi hanno portato al territorio informazioni utili, hanno coinvolto famiglie e interi quartieri, hanno conosciuto moltissime realtà di servizio presenti e attive, hanno scoperto cosa vuol dire e chi è “l’Altro” e, felici, hanno steso una mano per fare un pezzo di strada insieme.
Imparare – facendo… e sono tantissimi gli apprendimenti che quasi senza sforzo, i ragazzi fanno le sintesi, la stesura dei copioni, i piccoli libri, relazioni su piattaforme web, analisi di interviste, grafici, disegni, poesie, danza, teatro, musica, creazione di slaid, tecniche per filmati, oratoria (parlare con gli adulti), geografia (Paesi lontani), storia, imparare a spiegare ad altri, ad ascoltarsi, conoscenza mutua… E in tanti apprendimenti che si danno, scoprono e toccano con mano i valori più veri… perché li “vivono”… E questi, senza che quasi se ne accorgano, dopo i tre anni, ( le medie), cominciano a diventare uno stile di vita…
E’ realmente difficile rendere a parole un lavoro “vissuto” dai ragazzi, ma basta vederli alla festa di fine d’anno, quando si riuniscono tutte le classi (di varie scuole), ascoltare le loro parole, vedere i loro sorrisi, per capire ciò che questa esperienza è stata per loro!
Con la loro stessa gioia, auguro a tutti delle serene vacanze !
Cristina Franceschi