XXIV Domenica del T. O.: Dio “manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia”
viene il figlio dell’uomo in noi perché la nostra vita conosca una nuova primavera, produca frutti buoni e abbondanti; viene perché gli uomini imparino a offrire sorrisi, costruire pace, “gettare ponti” (papa Francesco).
Quando prega, Gesù si abbandona al Padre, si lascia trasformare da Lui, diventa un tutt’uno con Dio: come una pianta è attaccata alle radici, una vite ai tralci, un bambino al seno materno.
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta»
Prossimo è colui di cui tu ti prendi cura, chi riesci ad amare disinteressatamente e gratuitamente. E prossimo sei tu quando riesci a vedere Dio nei volti sofferenti e negli occhi pieni di lacrime della gente che soffre.
La messe è molta perché il seminatore ha gettato il seme buono nel nostro cuore. Il guaio è che non ce ne rendiamo conto perché siamo poco abituati a guardarci dentro, a coltivare le cose buone e belle di cui siamo portatori.
Gesù ci invita a uscire dai nostri recinti culturali, da una visione sbagliata di Chiesa tutta rivolta a se stessa, dedita a difendere le sue tradizioni e a piangersi addosso…
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
Fermarsi, commuoversi, lasciarsi coinvolgere sembra questa la strada indicataci da Gesù. Tutte le volte che siamo stati capaci di fare questo nei confronti di qualcuno, italiano o straniero, credente o no, abbiamo aggiunto vita alla vita, dato nuova speranza agli altri e costruito un’umanità nuova.
Offerto in sacrificio per noi, versato per tutti noi perché avessimo la vita, quella vera, piena, buona; quella eterna, la sua stessa vita.
La Trinità è un’esperienza di amore forte, totale, coinvolgente e aperto. E’ capace di donare tutto, perché tutti vuole portare all’amore.
Ascende il Signore al cielo, ma la terra non rimane orfana o più povera. Al contrario «io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso» (Lc 24, 49), perché il Vangelo sia portato a ogni uomo e a tutti sia annunziata la speranza che è possibile vivere la vita buona che viene…