Sei tu il Signore della mia vita, la pienezza delle mie attese, il senso della mia esistenza o devo cercare risposte altrove?
Su Maria Dio ha posto il suo sguardo d’amore. Ma questo è vero anche per ciascuno di noi. Nella notte dei tempi, infatti, Dio ha posato il suo sguardo su noi, uno sguardo che ama e che chiama, uno sguardo che legge ed elegge.
Riprendete in mano la vostra vita, non lasciatevi sedurre da una società malata, ma vivete immersi nell’amore così da diventare dono per gli altri.
La vigilanza secondo il Vangelo non è un atteggiamento episodico da vivere in determinati momenti della giornata o in periodi particolari dell’anno, ma è qualcosa da coltivare nello svolgersi concreto delle nostre giornate, mentre cioè, viviamo le nostre azioni quotidiane.
E’ questo il Regno che Gesù annunzia e di cui lui è re: Un Regno che accoglie e perdona, perché nessuno, almeno che non lo scelga da se stesso, è destinato a restarne fuori.
Apparteniamo a un mondo che non ha sapore e a tratti è anche incolore, eppure il Signore continua a ripeterci di essere “sale” e “lievito” per quanti, poco alla volta, intendono distruggere l’umanità tutta.
La vita eterna, dice Gesù, non è questione di “stare” con una persona, non è nemmeno “appartenere” a qualcuno, ma piuttosto è vivere in Dio, ricevere la Sua stessa eternità, il Suo stesso amore.
Troppo spesso pensiamo di pregare e vivere da credenti, ma non lo siamo. Pensiamo di avere Dio dentro, ma il nostro cuore è vuoto e freddo. Pensiamo di conoscere Dio, ma non è il Padre che Gesù ci ha fatto conoscere.
A Gesù basta solo vedere per rendersi conto che bisogna agire. L’uomo che soffre, nell’anima e nel corpo, non può aspettare: deve guarire subito. Ogni uomo deve essere riconsegnato alla comunità e alla città. Nessuno può stare ai margini della società o della Chiesa.
La fede, ci insegna Gesù, non è questione di quantità.
Agli occhi di Dio non è nell’errore solo chi fa del male, chi provoca dolore o morte, ma chi è nell’indifferenza verso gli altri, questi è nel peccato e nell’errore.
Se non si vigila, il denaro conduce alla morte, se non quella fisica, quella morale e spirituale.