La fede è un incontro, è andare verso Gesù, lasciarsi guardare da Lui, chiamare da Lui, seguire Lui.
In qualsiasi luogo giunge Maria, con lei arriva Gesù! E come il cuore di Elisabetta, anche quello di ogni uomo si apre alla gioia, accoglie benedizione; anzi giunge vita nuova, bella, buona.
Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?».
Rallegrati Maria, gioisci umanità tutta, perché Dio riempie il tuo vuoto, il tuo nulla; sia felice il tuo cuore, umanità tutta, perché non sei più sola: “Il Signore è con te!”, ha posto in te il suo cuore. Dio è con te e ti tiene stretta nel Suo abbraccio infinito.
Tempo di attesa questo dell’Avvento, ma ancor di più tempo di stile di vita differente. Cosa attendiamo? chi attendiamo? cosa può conservare accesa la lampada dell’attesa se non il desiderio? Aspettiamo colui che viene a rivelarci il Padre, ma anche a svelare chi siamo noi.
«Tu sei il re dei Giudei?». «Sì, ma il mio regno non è di questo mondo».
L’unica cosa che non passerà è la Parola di Dio. La disattenzione per Dio diventa automaticamente disinteresse per l’uomo e soprattutto per le condizioni dei più svantaggiati e poveri.
E’ l’esempio della vedova che bisogna seguire, non quello degli scribi, che amano ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza… Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.
«Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?».