«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Maria ha compreso il segreto di una esistenza piena e realizzata: vivere secondo la parola di Dio.
Gesù stesso ci invita a tenerci pronti, a farci attenti per diventare capaci di captare i segni che ci vengono dalla vita quotidiana, dagli eventi della storia e dagli insegnamenti degli uomini di Dio e per comprendere il valore della nostra esistenza.
la Chiesa rende gloria alla santa Trinità attraverso le parole dell’apocalisse : «Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, a Dio che è, che era e che viene».
La mattina di Pentecoste è per la Chiesa l’inizio del suo porsi al cuore dell’umanità come sale e come lievito, capaci di scomparire, ma senza per questo essere assenti.
Il mistero dell’Incarnazione culmina nell’epilogo dell’Ascensione e rappresenta la tappa finale del cammino di Gesù tra gli uomini.
Amare Gesù significa fare come ha fatto Lui, amare come Lui fino a quando la nostra terra diventerà il cielo dove noi e Dio abitiamo assieme.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Il legame che unisce Gesù pastore e noi suo gregge, non è solo di conoscenza, ma di più, di una esperienza che si trasforma in un legame d’amore.
Gesù coinvolge nella sua “rete” quanta più gente possibile: tutti coloro che a lui vogliono associarsi e in lui vogliono sperare.
La figura dell’Apostolo Tommaso diventa per noi e per ciascun credente un amico di viaggio in cui ci si sente a proprio agio. Con lui ci sentiamo più alla pari, tanto che possiamo considerarlo «didimo – gemello» di ciascuno di noi.
La tua Pasqua di morte e risurrezione, Gesù, sia il cardine di ogni mio giorno.