Papa Francesco all’udienza generale: Gesù sempre è accanto a noi per darci la speranza.
Uomini e donne appassionati del Regno, desiderosi d’impregnare le strutture della società con la Vita e l’Amore che abbiamo conosciuto.
Di fronte ad un invadente individualismo, che rende umanamente poveri e culturalmente sterili, è necessario umanizzare l’educazione.
Il modo migliore e più concreto per non fare del denaro un idolo è condividerlo, condividerlo con altri, soprattutto con i poveri, o per far studiare e lavorare i giovani, vincendo la tentazione idolatrica con la comunione.
Il fenomeno mafioso, quale espressione di una cultura di morte, è da osteggiare e da combattere.
Il credente “nostalgioso”, spinto dalla sua fede, va in cerca di Dio, come i magi, nei luoghi più reconditi della storia, perché sa in cuor suo che là lo aspetta il Signore. Va in periferia, in frontiera, nei luoghi non evangelizzati, per potersi incontrare col suo Signore; e non lo fa affatto con un atteggiamento…
La speranza è entrata nel mondo, con l’incarnazione del Figlio di Dio.
Sono opere che si possono vivere sia in una dimensione semplice, familiare, alla portata di tutti, sia – specialmente la seconda, quella dell’insegnare – su un piano più istituzionale, organizzato.
Con perseveranza, pazienza e costanza…
Lasciati guardare dal Signore, apri il tuo cuore, senti su di te il suo sguardo, la sua misericordia, e il tuo cuore sarà riempito di gioia, della gioia del perdono, se tu ti avvicini a chiedere il perdono.
Troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace.
«Va’ e anche tu fa’ così», fatti prossimo del fratello e della sorella che vedi in difficoltà. Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento. Mi viene in mente quella canzone: “Parole, parole, parole”. No. Fare, fare.