Le stelle non hanno padroni
FILM
Nel secondo dopoguerra, in Sicilia, il movimento contadino per l’applicazione delle leggi Gullo vede impegnati i lavoratori della terra, guidati dalle organizzazioni sindacati, dai partiti di sinistra e dalla Federterra, verso l’affermazione dei diritti e il miglioramento delle condizioni di vita.
Un ruolo fondamentale, nelle Madonie, viene svolto dagli studenti e dai diplomati dell’Istituto Magistrale di Petralia Sottana che ripristinano una democratica e attiva partecipazione alla politica e riconfermano il ruolo del sindacato nella difesa della classe operaia.
I due protagonisti del film, dal titolo “Le stelle non hanno padroni”, Vastiano e Turiddu, intrecciano le loro storie e le loro vite in un’ unica vicenda: le lotte contadine.
Vastiano, giovane contadino rivoluzionario e reduce della Seconda Guerra Mondiale, ritorna, volutamente, nel suo paese di origine siciliano. Le angherie subite da fanciullo durante la dittatura, le atrocità belliche vissute e la voglia di riscatto sociale lo inducono a maturare una nuova coscienza e a dare forza e sostegno al sindacato. Turiddu, studente del Magistrale e figlio di una famiglia benestante, vive un conflitto interiore che lo porta a seguire la strada per l’emancipazione delle masse popolari, consequenziale è la rottura con il suo “mondo di appartenenza”.
Un lavoratore e uno studente insieme, fianco a fianco, contro gli interessi degli agrari e della mafia e uniti nella difesa dei contadini. La militanza di un contadino, dedito al suo lavoro, e l’attività di uno studente, che grazie all’istruzione crede in una società più giusta e più solidale, danno impulso ai diseredati nella rivolta contro il sistema feudale.
La storia si svolge nel 1947 e nel 1948, anni segnati dall’impegno e dal martirio di sindacalisti e dal grande supporto di autorevoli politici. I due protagonisti, nelle scene del lungometraggio, sono diretti testimoni dell’opera politica e sindacale di Epifanio Li Puma, Girolamo Li Causi e Pio La Torre. Per di più le vicende rievocate nel film riguardano le occupazioni delle terre incolte e mal coltivate che spingono poi all’approvazione della legge sulla riforma agraria in Sicilia.