Una soluzione abitativa che possa rafforzare l’autonomia di soggetti fragili, uno sportello d’ascolto per giovani mamme, soluzioni alternative al carcere per le donne detenute con bambini sotto i tre anni, una seria prevenzione dei disagi delle giovani donne di periferia che crescono seguendo modelli sbagliati. Sono questi alcuni dei bisogni delle donne in tre regioni del Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna, emersi dal percorso, durato 18 mesi, del Progetto Ampliarete, che ha mirato all’ampliamento e al rafforzamento della rete nazionale dell’ACISJF, Associazione Cattolica Internazionale Al Servizio della Giovane, nelle regioni meridionali, con il sostegno di Fondazione CON IL SUD.
Il progetto è iniziato con una serie di spazi aperti di discussione ed è proseguito con workshop e laboratori mirati proprio a identificare i bisogni emergenti delle giovani donne in tre regioni del Sud, in coerenza con la mission di ACISJF, associazione che dal 1902 si occupa delle donne in difficoltà.
Per contribuire alla risoluzione di problemi legati al mondo femminile in queste tre regioni nascono l’ACISJF Reggio Calabria, l’ACISJF Messina e l’ACISIJF Cagliari. In Calabria l’ACISJF rinasce ufficialmente il 16 gennaio a Reggio Calabria, ma dalla fine di dicembre è già pronto a partire il primo servizio, l’Help Desk Stazione, uno sportello d’ascolto e accoglienza nella stazione di Reggio, realizzato in rete con una serie di associazioni, di cui è capofila la Caritas, e a cui l’ACISJF ha potuto portare l’esperienza di un’associazione che da moltissimi anni si impegna in questo servizio.
Ma a Reggio Calabria l’ACISJF sta lavorando soprattutto per realizzare un co-housing intergenerazionale con anziani attivi in grado di rafforzare l’autonomia di soggetti fragili, come donne in uscita da case di accoglienza e gruppi appartamento, donne con minori, donne migranti in arrivo o temporaneamente senza lavoro, donne con disabilità leggera in uscita dalla famiglia, donne con debolezza psichiatrica stabilizzata. Ci sono già delle coppie di anziani pronti ad accogliere delle persone che ne abbiano bisogno. In vista della partenza del servizio l’ACISJF di Reggio Calabria ha bisogno di trovare dei volontari che siano preparati a livello professionale, come assistenti sociali e psicologi. L’aspetto più delicato del progetto è infatti l’abbinamento tra la famiglia ospitante e la persona ospitata, che va gestito da persone esperte. È un progetto che può vivere senza alcun costo. Ma il grande progetto a cui l’ACISJF di Reggio Calabria sta lavorando è quello di un vero e proprio condominio solidale; uno stabile con alloggi dedicati ai soggetti più fragili e con degli spazi pensati appositamente per ogni singola esigenza, in grado di fornire non solo un tetto ma tutta una serie di servizi, e che sia anche in grado di autosostenersi.
L’ACISJF Cagliari nasce ufficialmente il 16 gennaio. Al momento è allo studio la possibilità di aprire uno sportello d’ascolto per giovani mamme che, legato alla necessità di educazione emotiva, possa offrire un orientamento psicologico e socio sanitario per integrare i servizi offerti dai servizi sociali e dalle ASL e supportare le medesime istituzioni fornendo la possibilità di rivolgersi a psicologi, ostetrici e altre figure che possano indirizzare le persone in difficoltà verso una soluzione o verso strutture adeguate al soddisfacimento del loro bisogno. In questo modo molte donne, dopo la nascita dei propri figli, ma anche nei periodi più critici in cui si esercita il ruolo di madre, avranno la possibilità rivolgersi a professionisti in grado di supportarle, consigliarle e guidarle in situazioni di difficoltà. L’associazione sarda sta pensando anche alle donne, con bambini sotto i tre anni, che si trovano in carcere. Queste donne sono costrette a restare in carcere con i bambini, che in questo modo crescono in una situazione molto lontana dalla normalità. L’idea è quella di trovare una soluzione per offrire a queste donne la possibilità di trascorrere il periodo di detenzione invece che in carcere in un domicilio più consono a madri e figli.
In Sicilia l’ACISJF nasce il 17 gennaio a Messina per occuparsi in particolare delle giovani delle periferie, che vivono in ambienti degradati, con poche opportunità di sviluppo. Sono ragazze che vivono in quartieri ad alto rischio di criminalità, appartengono a famiglie molto problematiche e molto spesso diventano vittime di violenze da parte dei propri mariti. Hanno un background culturale molto povero, devono badare a figli che presentano molte difficoltà e far fronte a problemi economici. Tra queste ci sono anche le donne straniere, con problemi molto simili, e con in più tutti quelli legati all’integrazione. L’idea è quella di lavorare soprattutto sulla prevenzione, partendo anche dalle adolescenti e giovani che provengono da famiglie multiproblematiche, cercando di sostenerle con percorsi educativi diversi in modo da favorire lo sviluppo di una loro autonomia rispetto a quelli che sono i vincoli familiari. Un altro aspetto su cui lavorerà l’ACISJF di Messina sarà l’aiuto dei minori che, al compimento del diciottesimo anno di età, escono dai tipici circuiti di protezione dedicati e si ritrovano da soli, senza una famiglia alle spalle né un’adeguata formazione professionale o un adeguato titolo di studio per trovare una strada nel mondo del lavoro.
ACISJF in Italia nasce a Torino nel 1902 su impulso del beato Giuseppe Toniolo e di Rodolfo Bettazzi. È una delle prime associazioni cattoliche internazionali e certamente la prima femminile. Oggi ACISJF è un’organizzazione non governativa riconosciuta con statuti speciali presso il Consiglio d’Europa e l’Unesco. ACISJF è oggi presente su tutto il territorio nazionale con 21 Case di accoglienza e comunità per minori per un totale di circa 1.500 posti letto. Circa 8 mila giovani si rivolgono ogni anno agli uffici di stazione e ACISJF offre circa 40.000 pasti gratuiti e si occupa di oltre 20.000 ragazze e giovani donne in gravi difficoltà. I servizi attraverso i quali si tenta di rispondere ai bisogni di oggi sono: case famiglia, segreterie, mense e club, affidi diurni, doposcuola, centri di ascolto e servizi di stazione.