Muro o ponte?
(Domenico Sinagra) Si stanno radicalizzando, oggi, due posizioni fondamentali nell’intendere l’uomo, il mondo, il suo destino e nell’agire di conseguenza: due posizioni radicalmente opposte, e ben rappresentate da alcuni leader della terra e della nostra Italia in particolare.
La prima posizione riguarda la difesa strenua di status quo, di privilegi, di ricchezze, di prerogative. Ed è trasversale all’Occidente e all’Oriente, all’una e all’altra delle rispettive civiltà. In Occidente, come chiusura a riccio nella difesa di razza, religione, cultura, risorse, indebitamente riferite al cristianesimo. Trump a livello internazionale, Salvini in Italia sono i leader più rappresentativi di questa tendenza. In Oriente, l’estremizzazione dell’Islam rappresentata dall’ISIS. La rappresentazione “plastica” di tale concezione è il muro.
La seconda posizione è quella che invece riconduce tutto ad una concezione di “misericordia”, non intesa soltanto religiosamente, o come un buonismo fine a se stesso; ma come la consapevolezza che “ogni uomo è mio fratello”, e pertanto, pur nella giusta considerazione di regole da rispettare, vi sono mani da tendere, poveri da assistere. Colui che “incarna”, a tutti i livelli, questa tendenza, è Papa Francesco, per il quale rappresentazione plastica di questo secondo atteggiamento è il ponte.
Paradossalmente, anche nell’ambito della Chiesa, purtroppo, è presente questa lacerazione; Chiesa che invece dovrebbe univocamente evangelizzare l’ “ama il tuo prossimo come te stesso”.
Queste posizioni sono, prima che politiche, psicologiche; prima che sociali, appartenenti alla sfera emotiva ed affettiva di ciascuno. E nascono pertanto nell’intimo della propria coscienza. Una coscienza chiusa a riccio o rivolta all’altro, senza dimenticare se stessa; una coscienza egoista o, in questo sì, finalmente “cristiana”.
Si richiede pertanto all’uomo di oggi “da che parte sta”: dalla parte del guardare soltanto a se stesso, o dalla parte del ricercare il bene comune, che poi gratifica anche le proprie vere esigenze.
In conclusione, prima di votare per questo o quel partito, domandiamoci a quale di queste concezioni appartenga; ma ancor prima, domandiamoci, in coscienza, a quale di queste visioni del mondo noi vogliamo aderire.