– Un contributo di Giorgio Fiorentini, professore di Economia e
Gestione delle Imprese Sociali all’Università Bocconi.
Il primo aspetto di criticità del volontariato consiste nel calo del numero medio di volontari continuativi e non, che segnala una diminuita tensione “militante” nelle OdV. La presenza di tante OdV basate sull’impegno di pochissimi volontari comporta dei problemi per il mondo del volontariato come quello di autoreferenzialità e di perdita di “vision”, la difficoltà a realizzare forme di coordinamento con altre unità, con il rischio o di isolarsi e di essere una realtà marginale o di cercare rapporti privilegiati con l‟Amministrazione pubblica. La perdita di tensione verso l‟impegno solidaristico – in quanto vi sono oggi meno persone disposte a farsi carico in modo continuativo e responsabile delle OdV – determina altresì la presenza di molte “organizzazioni dei Presidenti” che proprio per questo hanno un futuro incerto.
La sfida al riguardo è duplice.
In primis occorre fare promozione attiva attraverso strumenti di raccordo con la domanda di volontariato (sportelli dedicati e guide per l‟orientamento dei cittadini) e attraverso feste e occasioni di incontro con la popolazione. Le stesse campagne di sensibilizzazione sui temi e i problemi di cui le OdV si fanno carico sono utili perché basate su una promozione che parte dall’adesione ai valori che il volontariato rappresenta. Inoltre occorre investire nella valorizzazione delle persone all’interno delle OdV sul piano formativo, della partecipazione, dello sviluppo del loro capitale culturale e sociale perché l‟impegno dei volontari è oggi più gravoso di compiti e di funzioni e le motivazioni che inducono fidelizzazione sono sia quelle altruistico-partecipative che quelle autorealizzative e gratificanti (il “per sé e per gli altri”).
Le OdV avvertono oggi maggiormente l’esigenza di comunicare, soprattutto all’esterno. Cresce la voglia di “dire” oltre che di “fare”, di divulgare il verbo della solidarietà, di comunicare quello che si è e quello che si fa, di fare opinione pubblica, di promuovere riflessione sui temi e i problemi sociali e di cui ci si occupa, attraverso campagne di sensibilizzazione, se non anche attraverso pubblicazioni, organizzazione di convegni, dibattiti pubblici. È la funzione animativa in senso socio-culturale del volontariato. Ne è indicatore anche la crescita di riviste, bollettini, news spesso confezionati in fretta con poche risorse e professionalità, ma c‟è voglia di stare dentro il dibattito e di essere coscienza critica.
Un ultimo elemento di criticità per le OdV può essere una maggiore dipendenza dai finanziamenti pubblici o in termini di contributi, col rischio di confermare un rapporto di finanziamento di tipo distributivo e discrezionale, o dai corrispettivi per la gestione di servizi ad esse delegati dalle Amministrazioni pubbliche. Anche questo incide sull’appannarsi dell’identità del volontariato come soggetto funzionale al pubblico e non invece autonomo e partner progettuale. La tendenziale ricerca di riconoscimento pubblico fatica a conciliarsi con la funzione creativa, critica e stimolatrice di un volontariato di proposta e di innovazione, con effetti di scarsa capacità e incisività e tendenza ad “istituzionalizzarsi” piuttosto che a svolgere una funzione pubblica sussidiaria.