Una ricerca del Cesvot
– “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio, sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia“. È con questa citazione di Don Milani che si apre il volume “Volontariato e politica: verso una nuova alleanza“, curato da Rossana Caselli dell’Università del Terzo Settore e pubblicato daCesvot, il CSV della Toscana, nella collana “I Quaderni”.
Nel libro sono pubblicate due ricerche promosse dal CSV condotte, una dall’Università del Terzo Settore e dedicata all’evoluzione storica del volontariato e del suo ruolo politico, l’altra realizzata dall’Università di Siena, in cui si analizza il ruolo del volontariato nella formazione della classe dirigente e la propensione dei volontari all’impegno diretto in politica. Questi lavori hanno preso in esame soprattutto il caso toscano ma i risultati che emergono offrono indicazioni utili per tutto il Paese.
Complessivamente sono state svolte 106 interviste, sia a livello nazionale che regionale, ed esaminati400 curricula di rappresentanti della classe politica toscana. In particolare sono stati intervistati 80 rappresentanti di Organizzazioni di Volontariato toscane che siedono nei direttivi delle 11 delegazioni Cesvot.
I dati dicono che il 50,6% degli intervistati dichiara di aver avuto esperienze di politica attiva in uno o più partiti. La maggior parte dei rispondenti, il 31,4%, è impegnato nel settore socio-sanitario.
Riguardo agli elementi fondamentali del volontariato, ben il 31,1% degli intervistati indica la voglia di partecipazione e l’agire concretamente per realizzare cambiamenti sociali e politici. Rispetto, invece, ai rapporti tra politica e volontariato, secondo il 45,6% degli intervistati è giusto che il volontariato abbia un certo peso nella politica italiana ma per la stragrande maggioranza non è importante che rappresentanti del volontariato entrino in politica, anzi il 52% crede sia importante che le associazioni adottino misure per regolamentare la partecipazione dei propri soci nella politica attiva.
Secondo il quadro tratteggiato dalla ricerca, dunque, il rapporto tra politica e volontariato è importante ma ad oggi il volontariato riesce ad influenzare ben poco la politica locale e nazionale: secondo, infatti, il 63,9% degli intervistati le associazioni sono poco o per nulla capaci di lobbying nei confronti della politica e la stragrande maggioranza crede che la propria associazione non riesca ad influenzarla. D’altra parte se la politica si fa poco influenzare dal volontariato è vero anche il contrario. Il 95,9% degli intervistati crede che la politica locale e nazionale non influenzi la vita della propria associazione. Dunque, secondo questo campione di rappresentanti del volontariato toscano, siamo di fronte ad un’indifferenza reciproca.
Il Quaderno contiene anche un’approfondita analisi dell’evoluzione storica del volontariato e del terzo settore italiano dal 1965 ad oggi, arricchita dalle interviste a 12 rappresentanti del volontariato nazionale. Tra questi Edoardo Patriarca parlamentare e presidente di Cnv, Emma Cavallaro presidente di ConVol, Marco Granelli assessore del Comune di Milano ed ex presidente di CSVnet, Armando Zappolini presidente di Cnca. Ne emerge uno spaccato che offre molti spunti di riflessione, a partire da quelli che, secondo gli intervistati, sono i tre obiettivi che accomunano politica e volontariato: valorizzare la sussidiarietà e la partecipazione, sviluppare cittadinanza e comunità, privilegiare la funzione educativa e formativa del volontariato.
Il volume è scaricabile gratuitamente dal sito del Cesvot