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L'ombelico e la cometa

L’OMBELICO E LA COMETA

ROSSANA CARMAGNANI, MOHICANI EDIZIONI, PALERMO 2016.

 

l'ombelico e la cometaDi lettura piacevolissima per il lessico  ricco e lo stile  raffinato e, ad un tempo, per la chiarezza che rende il libro accessibile a qualsiasi tipo di lettore, il testo si nutre di continuo di tutta la ricchezza del vissuto personale e professionale dell’Autrice e aiuta chi legge a guardarsi dal rischio di lasciarsi catturare stupidamente da un’esistenza  dagli angusti orizzonti, se vive ripiegato sul proprio ombelico, sulle piccole sicurezze della vita quotidiana, senza guardare alla cometa che, quando lo raggiunge, gli apre davanti sentieri carichi di tensione progettuale per una vita da vivere in pienezza e in cui i possibili incidenti di percorso non ne arrestino definitivamente il fluire rigoglioso e fecondo.

Il libro attraversa, con una rara capacità di esplorazione e di analisi, tutte le pieghe dell’esistenza: i contesti familiari più o meno problematici, l’infanzia, l’adolescenza con i suoi conflitti e le sue contraddizioni, il difficile compito di padre e di madre e di altre figure parentali, il variegato universo delle relazioni extra familiari, prima fra tutte l’amicizia definita “alchimia dell’anima”, l’amore e, poi, anche la solitudine vista come preziosa opportunità per coltivare il rapporto con se stessi, l’esperienza più o meno difficile della comunicazione, il cuore che tace, il lavoro, il quieto vivere come fuga dal disagio che può derivare dal rapporto attento con se stesso e con la realtà esterna, la terza età come tempo di sintesi e di trasmissione di compiti e valori alle nuove generazioni.

L’Autrice non esita a guardare, al di là della sfera privata dell’esistenza, anche le espressioni più problematiche della vita sociale, quasi sempre frutto di un vissuto personale sofferto e problematico.

Con particolare nitidezza si staglia nel testo l’importanza attribuita alla memoria, come luogo del continuo recupero della consapevolezza del proprio percorso esistenziale, che rende possibile la riconciliazione con se stessi e con gli altri e restituisce alla persona la capacità di tornare ad instaurare di continuo relazioni cariche di senso.

Tra le pieghe del testo si coglie, in modo molto delicato, come l’esistenza dell’Autrice sia stata attraversata dalla fede vissuta non come l’adesione ad un sistema precostituito di credenze in cui rifugiarsi pavidamente nei momenti di pericolo, ma come “il vento leggero” attraverso cui Dio si rende presente nelle regioni più profonde della propria interiorità e che trova nella preghiera di chi lo accoglie e nel sempre nuovo fluire della vita le più significative risposte.

Come studiosa e intellettuale credente, l’Autrice volge lo sguardo a Papa Francesco, evidenziando come molti oggi hanno paura di lui per il suo modo scoperto di dire la verità sui problemi dell’uomo, della donna e della società del nostro tempo.

Chi scrive ha scelto di non riportare nessuna citazione di questo pregevolissimo testo. Non ci sono, infatti, in esso, alcune parti da evidenziare rispetto alle altre. Tutto il libro è animato dalla stessa profondità di ispirazione e dalla stessa dimestichezza con le diverse espressioni della vita.

Spesso l’uomo soffre non tanto perché vive delle situazioni dolorose, quanto, piuttosto, perché di esse non riesce a cogliere il senso.

Data la ricchezza delle esperienze concrete che il testo considera e la riflessione che su di esse sviluppa,  ciascuno può trovare  in esso un aiuto molto efficace per sciogliere i nodi della propria esistenza o per essere grato alla vita dei benefici ricevuti.

 Anna Maria Vultaggio