Dalla profondità del silenzio – cui tutti siamo invitati per contemplare, in questi giorni del Sacro Triduo della Pasqua di Risurrezione, la grandezza del Mistero d’Amore – emerga la forza di rompere l’ammutolimento cui ci vorrebbero costringere le strazianti lacerazioni di male che sconvolgono il nostro presente ed erompa con forza il grido di liberazione che ha segnato per sempre il senso della storia: Cristo è Risorto, sì è veramente Risorto!
A tutti gli amici del Movimento di Impegno Educativo, con i nostri auguri di una Pasqua di autentica felicità nel Signore Risorto, giunga gradito il prezioso insegnamento del beato Paolo VI:
«Fratelli e Figli e Uomini amici, che Ci ascoltate!
Il nostro annuncio oggi è questo: ecco la Pasqua!
Noi siamo felici di potervi dare questo annuncio di gaudio pasquale. L’augurio abituale di «buona Pasqua» non è parola per Noi convenzionale e vana. La gioia è vero retaggio cristiano.
La beatitudine è il nostro vangelo perché è il vangelo della vittoria inaudita sul dolore, sul peccato, sulla morte, che Cristo ha conseguito per sé, «primizia dei dormienti» (1 Cor. 15, 20) nel sonno mortale e non più finale, e che Egli ha conseguito per noi. Noi siamo felici di annunciarvi la felicità della Pasqua.
Fratelli e Figli carissimi, e voi uomini pensosi a cui giunge questa Nostra voce pasquale! Il Nostro è un messaggio vero ed è un messaggio di gioia. Il cristianesimo, lo ripetiamo, non è facile, ma è felice.
È felice, non già per le forme esteriori e temporali di cui si riveste la felicità umana, oggi straziata dalle contestazioni che sorgono dal suo stesso cuore, e che ne svelano l’insufficienza, l’insussistenza, l’ingiustizia e la caducità; ma per ragioni invincibili su cui è fondato; ragioni dell’infinita felicità di Dio, che si irradia in amore sul panorama umano e vi semina le sue scintille, segni e richiami ad una superiore pienezza, e che batte alle soglie del cuore umano (cfr.Ap. 3, 20) per un’ineffabile comunione soprannaturale; ragioni di tutta l’economia della salvezza, che ci è appunto offerta per la liberazione dalle nostre più gravi e per sé inguaribili miserie interiori, i nostri falli; e che ci è comunicata per dare risoluzione positiva a tutte le cose (Rom. 8, 28), anche le più negative, il dolore, la povertà, la fatica, la delusione, la morte.
Siate lieti, siate felici di questa fede, di questa fortuna! Di questo inno pasquale alla vita! Alla vita che non muore e risorge! Alla vita, che anche nella sfera temporale, è illuminata da speranza nuova, capace, come dicevamo, di farle osare le più ardue imprese e di risolvere i più intricati problemi.
Buona Pasqua perciò a voi tutti, membri di questa Chiesa, che dalla fede trae le sue ragioni di vivere e di spiritualmente godere.
Buona Pasqua «ecumenica» a tutti i Fratelli cristiani. A tutti i Popoli!
Buona Pasqua specialmente a voi, giovani, che avete tanto bisogno di fiducia e di felicità, e che fra tutti siete i migliori candidati a capire, a far vostra la Pasqua, cioè la vita, la pienezza di Cristo.
Buona Pasqua a voi, genitori, che alla vita immortale offrite i frutti del vostro puro amore. Buona Pasqua a voi, sofferenti e poveri tutti, ai quali la beatitudine di Cristo è per primi dovuta e ai quali chiunque ha cuore umano e cristiano deve il dono del suo servizio e del suo amore.
Buona Pasqua a voi, gente del lavoro, fratelli di Cristo, ch’ Egli a Sé chiama per la sua autentica consolazione (cfr.Matth. 11, 28); buona Pasqua a voi, uomini politici, a cui la speranza vittoriosa di questa giornata deve infondere sapienza, coraggio e fiducia a far vivere e rivivere la pace nel mondo.
Buona Pasqua a tutti, nel segno sicuro della beatitudine derivante dalla risurrezione benedetta di Cristo! Alleluia!»
Paolo VI (dal Messaggio urbi et orbi della domenica di Pasqua 1969)