XV Domenica del T. O. – Anno B
Vangelo: Mc 6,7-13
Mandati da Gesù per annunciare la vita buona
C’è un detto che recita: “Partire è un po’ morire”. Questo vale sempre, per tutti, anche quando si parte sapendo di ritornare, perché chi va via lascia dietro affetti, ricordi; alcuni anche famiglia ed esperienze vissute insieme agli amici.
Gesù invece scardina questo detto, lo rimodella, lo rende al positivo. Nell’episodio di oggi è come se dicesse “Partire è donare vita buona, sana, libera. Partite, perché voi Io ho mandato, ho scelto; a voi ho consegnato la mia parola, il mandato: voi a posto mio, ma insieme con me”.
«Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due» (Mc 6,7.)
Gesù prima di mandarli, chiama a sé gli apostoli, li porta in disparte, crea intimità con loro, guarda nei loro occhi perché capiscano la serietà dell’iniziativa. Gesù consegna nelle loro mani la diffusione del Vangelo, l’annuncio della vita nuova. Tutto dipende da loro, dalla loro disponibilità e gratuità, dal loro “Sì” al progetto del Padre.
Il Progetto di Dio non si capisce nella confusione della nostra vita, bisogna avere il coraggio di andare in disparte, dove Gesù ci conduce, nell’ascolto della Sua Parola e del Suo amore.
Partono in coppia, i primi discepoli. Gesù li manda a due a due, perché nessun uomo è così forte da sopportare il peso della solitudine. Nessun uomo è capace di camminare da solo, di sopportare la fatica della strada, le delusioni quotidiane. L’uomo da solo percorre poca strada. Senza il sostegno di un amico perde di mira anche i progetti più importanti. Gesù li manda a due a due, per sostenersi a vicenda, per non sentirsi soli, per essere sostegno gli uni degli altri.
«E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone» (Mc 8).
Andare in missione presuppone annuncio, predicazione, linguaggio appropriato e capacità di coinvolgimento. “Signore cosa devono dire i tuoi discepoli? Non hai fatto parola sul tipo di discorso che dovranno fare!”.
Il primo annuncio riguarda – questo vale per tutti i tempi – la capacità di testimoniare la comunione, di camminare insieme, di aiutarsi reciprocamente, di servirsi l’un l’altro, perché privi d’interessi personali e ambizioni di potere.
Camminare insieme, per Gesù, è la vera ricchezza, la sola forza. Insieme si costruisce di più, si cammina e si condivide meglio.
Non portate nulla: liberatevi da ciò che è superfluo. Non legate la vostra vita ai beni materiali, non cercate di possedere, perché finirà che le cose prenderanno il sopravvento in voi, nel vostro cuore. L’unica cosa che i discepoli devono portare è la fiducia in Dio e la passione per la vita buona per se stessi e per gli altri.
«Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse» (Mc 6,12.)
I discepoli portano un messaggio di fiducia, di libertà e di conversione: “noi abbiamo scelto di vivere pienamente la vita, di gustarne l’essenza più profonda; abbiamo capito che vale la pena di spenderla anche per gli altri. E ne abbiamo trovato benefico. Fate così anche voi, imitateci e la vita vi sorriderà ogni giorno!”. Ciò che i Dodici hanno capito, stando con Gesù, ora lo devono comunicare agli altri. Chi incontra Dio, nel profondo della sua vita, lo deve condividere, non può tenerlo per sé. E’ questa la forza del Vangelo, è questo l’annuncio più vero. Gesù non chiede di annunziare formule, precetti, leggi, ma gioia sperimentata con Lui.