Responsabilità, vicinanza, preghiera e gratitudine
Dal Messaggio della Presidenza e del Consiglio nazionali Ac:
“A tutti i soci e agli amici dell’Azione Cattolica vorremmo dire che la vita associativa non si è fermata e non si fermerà. Certo, non possiamo portare avanti le attività ordinarie nel modo in cui siamo abituati. Tuttavia, l’associazione è presente con creatività e dedizione e le tante esperienze attivate in questi giorni ce ne danno conferma.
La vita associativa prosegue prima di tutto mantenendo vivi e fecondi i rapporti umani, anche se a distanza: con le telefonate, i messaggi, il pensiero reciproco e la preghiera. Sforziamoci in questi giorni di dare un segno di vicinanza in particolare a chi è più solo, come gli anziani e i malati.
La vita associativa prosegue anche con la condivisione della celebrazione eucaristica e dei momenti di preghiera tramite i canali multimediali. Diversi gruppi stanno socializzando queste esperienze, scoprendo una comunione feconda e confortante, diffondiamo queste possibilità facendole conoscere sempre di più.
Ancora, la vita associativa prosegue nella formazione: i soci possono scambiarsi materiali per proseguire il percorso ordinario, condividere letture e spunti di riflessione culturale. Ringraziamo di cuore i tanti educatori che da subito si sono attivati per mantenere lo spirito di comunità che anima i loro gruppi……
Tante volte lo abbiamo ripetuto, oggi la vita ci porta a riscoprirlo: non sono le agende piene di incontri a fare l’associazione. Ciò che dà forma all’AC è la qualità delle relazioni umane e la capacità di mettersi sempre a servizio della nostra Chiesa e della nostra società. Di stare dentro il nostro tempo, qualunque situazione esso ci chiami a vivere. Viviamo anche questi giorni difficili con speranza: la speranza cristiana per cui sappiamo che il Signore non ci abbandona, e anche i momenti più impegnativi possono generare impreviste esperienze di bene. Molti di noi ne hanno prova proprio in questi giorni.
Siamo vicini con la preghiera a tutti coloro che in questo momento soffrono perché toccati in prima persona dall’emergenza sanitaria: a chi è malato, a chi ha perso i propri cari, a chi ha famigliari e amici ricoverati in ospedali. Per loro e con loro, vogliamo chiedere al Signore di non farci mai mancare il suo sostegno e il suo amore.
Oggi desideriamo dire grazie a chi in questa fase difficile e faticosa sta offrendo il proprio prezioso servizio per il bene comune, con senso di responsabilità e passione. Grazie a tutti i cittadini che si attengono alle disposizioni delle autorità, a tutti i medici e al personale sanitario, alle forze dell’ordine, agli uomini e alle donne delle istituzioni”.